Gianluigi Nuzzi, giornalista di Libero e autore di successi editoriali delle edizioni Chiarelettere come Metastasi e Vaticano Spa, in un articolo scritto in forma di elenco puntato a proposito dell'indagine Toghe Lucane ad un certo punto ha domandato:
Archiviata un'altra inchiesta partita all'epoca di Luigi De Magistriis a Catanzaro: il gip chiude il fascicolo per una ventina di imputati su richiesta della stessa procura, tra questi magistrati di corso della Basilicata. Il Pm, originario di Vibo, ha chiesto di archiviare dopo aver ereditato gli atti da De Magistris. Chi pagherà?Su Il Fatto Quotidiano è uscito, invece, un articolo su chi abbia pagato per via degli illeciti su cui De Magistris indagava nell'inchiesta Poseidone (quella per la quale Mastella si attivò personalmente e che provocò il trasferimento coatto del PM), cioè i contribuenti dell'intera Unione Europea. L'Ufficio Europeo Antifrode, l'organo dell'Unione deputato a garantire la trasparenza nell'impiego dei fondi comunitari e ad intervenire in caso di malversazioni per ottenere i dovuti risarcimenti, ha concluso la propria inchiesta, parallela a quella di Catanzaro, e ha accertato l'effettiva esistenza delle frodi oggetto delle indagini di De Magistris. Adesso arriverà in Italia il conto, i 57 milioni di euro di fondi per lo sviluppo intascati ingiustamente dalla Regione Calabria, denaro che sarebbe stato molto di più se non fosse scattata per tempo l'inchiesta della Procura.
Ma forse questo non basta per far capire a Nuzzi che forse non tutte le inchieste di De Magistris siano state un'inutile perdita di tempo e di denaro pubblico, per le quali qualcuno dovrebbe pagare di tasca propria.
A proposito di pagare di tasca propria, De Magistris è anche stato assolto a tempo di record, "perché il fatto non sussiste", nel fin troppo famoso processo a suo carico a Salerno. Anche qui qualcuno dovrà pagare, oppure questa volta finalmente si ammetterà che non tutti i processi debbano a tutti i costi finire con una condanna perché il PM e il GIP non siano dichiarati in malafede? All'epoca del rinvio a giudizio (per il caso che aveva decisamente del grottesco, come si può leggere nel link) si sollevò un gran polverone, anche interno al suo partito, condito di richieste di dimissioni dall'europarlamento. Si gridava all'ipocrisia e all'incoerenza, nonché di violazione del codice etico dell'IdV (ex articolo 5). Resta da vedere se verrà dato uguale risalto all'assoluzione di un politico che per una volta non ha gridato al complotto all'arrivo di un avviso di garanzia e non si è sottratto ai giudici...
Tra coloro che avevano cavalcato il processo e che l'avevano utilizzato per dichiarare l'equivalenza tra De Magistris e Berlusconi c'era anche Beppe Grillo, il quale ha mobilitato la formidabile macchina del suo blog per boicottare la candidatura dell'ex-PM a candidato sindaco di Napoli per il Centrosinistra. Il comico, infatti, sostiene che De Magistris abbia tradito il mandato elettorale ricevuto alle europee anche grazie ai voti dei grillini, rendendosi un politico come tutti gli altri (accusa gravissima in bocca a Grillo!), iscritto a un partito e quindi non più indipendente (mentre la rete grillina è totalmente libera, no?).
Considerato che anche Sonia Alfano ha dovuto subire attacchi del genere da parte del blogger, non è che Grillo ha paura di tutti gli astri che, all'interno della sua creatura a 5 stelle dall'evidente impostazione personale, rischiano di diventare così luminosi da oscurare il suo ruolo di guida carismatica?
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