In un'epoca in cui i giornalisti non fanno più i giornalisti, ma o inventano notizie (guardare il post qui sotto su Barbara Albertoni) o si crogiolano nell'autoreferenzialità del dibattito politico italiano, tocca a blogger e non professionisti far supplenza, divulgando agli altri ciò che accade nel mondo.
Quando ho letto la notizia della morte di Vittorio Arrigoni, uno di questi supplenti del giornalismo inesistente, mi ero ripromesso di non occuparmene su questo blog: in tanti avrebbero scritto e tutti avrebbero commentato, inclusa molta gente che il sito Guerrilla radio non lo ha mai nemmeno sentito nominare. Non avrei certo contribuito anch'io a questo indegno spettacolo, dal momento che avevo letto nel tempo solo pochissimi articoli dello scomparso, senza regolarità e spesso anche distrattamente, come spesso si è soliti leggere le notizie che appaiono sui quotidiani e sul web...
Pierluigi Battista, invece, ha preferito non avere la stessa discrezione e, abbandonato il ruolo di difensore d'ufficio di Berlusconi, si è subito lanciato in una delle sue operazioni verità. Dopo qualche melensa frase di compassione, ha espresso la sua opinione di Arrigoni, persona colpevole di un odio assoluto nei confronti dello Stato di Israele, tanto radicato che definire la sua attività "demonizzare" è più che una metafora. Un uomo, continua Battista, privo di pietà, perché il fanatismo ideologico ispira ineluttabilmente parole disumane. Tutto questo lo dice in primo luogo per il rispetto dovuto alla memoria di Arrigoni, perché gli si sta dando un ritratto angelicato, falso, edulcorato: lui, infatti, era il combattente di una guerra sbagliata.
Se avesse voluto, Battista avrebbe potuto interloquire con lui nel merito prima, quando Arrigoni era in vita: avrebbe dato spazio alla sua voce e contestualmente gli avrebbe mosso le proprie obiezioni. Ma Battista non ha fatto così, non ha affrontato nel merito nessuno dei problemi sollevati, ma, vigliaccamente, li ha liquidati tutti come demonizzazione e ha affondato su un morto.
Ora, perfino una pagina di Facebook creata ad hoc in risposta alle tesi di Arrigoni ha cessato l'attività per rispetto nei confronti di Arrigoni, dato che non ha senso rivolgere critiche ad una persona che ormai non ha più voce. Battista, invece, che ha totalmente ignorato il lavoro del blogger negli ultimi anni e non si è mai messo a criticarlo nel merito in nessuna occasione, coglie la palla al balzo per la sua nuova invettiva contro i nemici di Israele. Questa volta attaccandone uno che, morto, non potrà difendersi.
Nessun commento:
Posta un commento