venerdì 8 aprile 2011

De Mattei e il mistero delle sue competenze

Circola un nuovo video su De Mattei, il vicepresidente del CNR già noto per la sua lettura provvidenziale della tragedia giapponese e per le sue precedenti prese di posizione contro l'evoluzionismo (e contro i cosiddetti teoevoluzionisti, cioè i cattolici non creazionisti). Adesso come allora si parla di dichiarazioni che De Mattei ha rilasciato in voce a Radio Maria, l'emmittente italiana della Chiesa.
Questa volta De Mattei ci fa una particolare lezione di storia sulla caduta dell'Impero Romano, traendoispirazione dagli scritti dell'autore tardo-antico Salviano di Marsiglia. Il testo citato riguarda la depravazione della Cartagine di allora, dove esercitavano il meretricio molti travestiti e dove molti uomini dimostravano una certa predilezione per la prostituzione maschile, più ancora che nelle altre due sin city del tempo, Alessandria e Antiochia. Lo scandalo, alla fine, avrebbe contaminato il nome di tutta la Romanità e sarebbe stato punito da Dio con la calata dei barbari e la caduta dell'Impero.
Da tutto ciò, continua il vicepresidente del CNR, si potrebbe cogliere un facile parallelo con l'oggi, visti il riconoscimento dei diritti dei gay e la presunta trasformazione del comportamento condannato da Salviano in una pratica accettata e dilagante. In conclusione, probabilmente anche noi dobbiamo attenderci un castigo in tempi brevi.
De Mattei insegna (non si sa come) Storia del Cristianesimo all'Università Europea di Roma (una piccola università privata) e la cattedra farebbe di lui uno storico. Ovviamente tutti i suoi colleghi sono insorti a queste affermazioni: l'Impero Romano non è caduto a causa dei gay e i barbari non lo hanno invaso a causa della fama dei travestiti di Cartagine! Obiezioni assolutamente banali e condivisibili, ma che sono assolutamente inutili per confutare le tesi di De Mattei.
De Mattei, infatti, nè questa volta nè quando parlava del disastro giapponese si riferiva alle cause fisiche degli eventi, poiché il discorso verteva unicamente sulle cosiddette cause spirituali, ovvero sulla motivazione trascendente che spingerebbe Dio, comunque padrone dell'Universo, a permettere che accadano le sciagure. Anche De Mattei, dunque, riconosce (o dovrebbe riconoscere) le cause della caduta dell'Impero studiate da tutti gli storici, ma il suo punto di vista è completamente diverso. Molto più interessante, invece, è vedere quali sono le premesse del ragionamento, ovvero quanto è bravo De Mattei ad approcciarsi alle fonti antiche.
Intanto è lampante la differenza tra il suo discorso e quello di Salviano: l'autore antico descriveva pratiche di prostituzione, ovvero l'attività dei cosiddetti peripatetici che i Romani avevano ereditato dai Greci, mentre non fa minimamente riferimento alle relazioni affettive che legano persone dello stesso sesso (cioè l'omosessualità). E' evidente la differenza tra i ragazzi che all'epoca venivano conciati da donne per vendere prestazioni sessuali e i semplici omosessuali che invece di essere attratti dalle persone dal sesso opposto sono attratti da quelle dello stesso, come è evidente la parallela distinzione tra i rapporti eterosessuali con una prostituta e quelli all'interno del matrimonio.
De Mattei, inoltre, fa molta confusione linguistica buttando nello stesso calderone termini come effeminato, omosessuale, invertito e travestito. Facendo un po' d'ordine, è molto difficile che Salviano da Marsiglia facesse riferimento agli invertiti (cioè ai transessuali), come non credo che ci tenesse a sapere se i clienti dei peripatetici fossero attratti dagli uomini (condizione per essere omosessuali) o se semplicemente fossero spinti dal desiderio di piaceri proibiti. Sicuramente, invece, l'autore si riferiva alla pratica di travestire ragazzi da donne, particolare che farebbe addirittura dubitare dell'omosessualità dei clienti (un gay, per inciso, è attratto dagli uomini in quanto tali, non in quanto camuffati da donne!).
Compreso che non c'è assolutamente nulla in comune tra il riconoscimento dei diritti degli omosessuali e la dissolutezza descritta da Salviano di Marsiglia, resta da capire a che titolo uno come De Mattei, che non conosce nemmeno la materia che insegna, possa essere vicepresidente del CNR. Cosa ha fatto occupare ad una persona priva di qualunque competenza un posto di vertice nell'istituto che si occupa della nostra già di per sè provata e bistrattata ricerca scientifica?

Nessun commento:

Posta un commento