mercoledì 16 marzo 2011

Sempre costoso mi fu quel radicale...

La politica italiana non poteva non cogliere l'occasione ghiotta offerta dal disastro giapponese: mentre tutti erano distratti dal Sol Levante, ha colto l'occasione per fare l'ennesima porcata, porcata da più di 300 milioni di euro.
Le tre mozioni presentate dall'opposizione per chiedere l'election day, infatti, sono state tutte respinte da una risicatissima maggioranza dal margine di un voto. Decisivo è stato l'apporto del deputato radicale Beltrandi, oltre alle assenze di 10 deputati del Pd, 8 di Fli, 4 dell’Udc e 2 dell’Idv. 276 a 275 il risultato finale.
Beltrandi è un deputato del partito radicale, pannelliano, che era stato eletto nelle liste bloccate del Partito Democratico in base a un accordo stretto con Walter Veltroni perché ai candidati di Pannella e della Bonino fossero garantiti dei posti di sicura elezione in cambio del sostegno elettorale. Adesso, ringraziato Veltroni, Pannella e i suoi si sono messi a trattare con Berlusconi per ottenere, in cambio della fiducia alla Camera, ciò che maggiormente desiderano.
E cosa desiderano maggiormente Marco Pannella e il suo piccolo seguito? A quanto pare dalle trattative delle settimane scorse, desidera prima di tutto un'amnistia, poi l'eliminazione dal video di Santoro (per cui nutre un'antipatia viscerale) e infine una bella riforma della giustizia su base garantista, tipo quella di Alfano (leggi: sfascio del sistema penale). Desiderata che secondo i radicali, valgono proibabilmente molto più delle centinaia di milioni di soldi pubblici che spenderemo per organizzare una doppia consultazione elettorale nel giro di pochi giorni.
Pannella alla stregua di Razzi e Scilipoti?

2 commenti:

  1. Pannella è stato un grande vero liberale, su alcuni temi e per molto tempo.
    Il suo problema, forse, è che su alcune cose sragiona e sembra che la già nota sindrome egocentrica con l'età si stia incancrenendo facendo danni agli stessi radicali.
    Mi pare che poi nulla si sia fatto, forse (si dice) anche grazie alla ferma opposizione della Bonino.
    Che invece mi piace molto e meriterebbe di più...

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  2. Be', sì, se non fosse stato per lui avremmo ancora un diritto di famiglia da Stato Pontificio. Ma è da un po' che, come dici, le lotte dei radicali sono più nelle mani della Bonino che in quelle di Pannella, il quale ultimamente sta diventando un tantino incomprensibile (un radicale che sostiene i politici protagonisti del caso Englaro è il massimo).

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