domenica 21 novembre 2010

Di una messa fiorentina

In occasione della cerimonia d'inaugurazione dell' Anno Accademico 2010-2011 dell' Università degli Studi di Firenze, Sua Eccellenza monsignor Claudio Maniago, vescovo ausiliare di Firenze, celebrerà la S. Messa per gli universitari venerdì 3 dicembre 2010 alle ore 9 nel battistero. Alla S. messa sono invitati tutti i dipendenti e gli studenti dell' Università di Firenze.

Queste quattro righe stringate sono bastate a scatenare l'inferno contro il rettore dell'Università di Firenze da parte di partiti di sinistra, UAAR e altri gruppi che cercano un pretesto qualsiasi per avere i propri dieci secondi di notorietà.
L'Università è un'istituzione medievale, nata con un fortissimo connotato religioso, e non c'è da stupirsi se da secoli l'anno accademico è inaugurato sempre da una messa per gli studenti, i docenti ed il personale universitario. L'invito, fino all'anno passato, era consegnato in forma cartacea ai rappresentanti del corpo studentesco perché girassero la notizia ai rappresentati: il risultato voleva essere comunque la capillare comunicazione a tutti per garantire la partecipazione degli interessati all'evento.
Questa volta, invece, la tecnologia ha colpito ancora e il Rettore ha avuto l'idea di effettuare l'invito non più per interposta persona, ma direttamente a tutti gli iscritti e i dipendenti via e-mail. E' cambiata quindi unicamente la forma della comunicazione, non ciò che era comunicato, nè il numero di destinatari.

Le reazioni sono state furibonde. Gli Studenti di Sinistra hanno diramato un comunicato ("Come Studenti di Sinistra riteniamo inaccettabile che un'istituzione laica e pubblica come l'universita', in totale spregio al principio di laicita' dello Stato, ponga all'interno delle proprie cerimonie un rito religioso, per altro celebrato da personaggi di dubbia moralita") probabilmente accorgendosi solo oggi di quello che l'Università organizza con la diocesi da più di mezzo millennio (chi lo sa, magari pensavano che tutti si vedessero ogni anno in chiesa dal 1321 per giocare a briscola...).
L'UAAR fiorentino scrive direttamente al rettore per protestare contro questo pericolosissimo attentato al bene supremo della laicità dello Stato, richiamando sentenze della Corte di Strasburgo sulla riservatezza dei dati sensibili (anche se qualcuno deve spiegarmi cosa c'entri la privacy con l'invito a una messa) e paventando ritorsioni contro chi non parteciperà alla celebrazione (che, ricordo, si ripete ogni anno dal 1321). Si aggiunge anche che dei musulmani avrebbero manifestato del disagio all'UAAR (!) per via dell'invito ricevuto.
Protesta anche il rappresentante regionale della Federazione della Sinistra che ha colto l'ennesima occasione per alienarsi un altro po' di elettorato operaio parlando della messa di Firenze invece che della crisi o dei diritti dei lavoratori.
Anche Margherita Hack prende posizione condannando questa "cosa assurda", mai udita (eccetto che una volta all'anno dal 1321 in poi...), peggiore perfino del discorso del Papa alla Sapienza (anche se Benedetto XVI alla fine non tenne nessun discorso nell'Università romana fondata dal suo predecessore Bonifacio VIII).

L'Italia si sta sempre più spaccando tra dei deliranti antireligiosi che vorrebbero in un colpo solo spazzare via le messe, i preti e il velo islamico ed una cricca di clericali e atei-devoti (quelli che non credono in Dio, ma nel cardinale Bagnasco...) che concepiscono la religione unicamente come instrumentum regni da usare per controllare le masse. Lo spazio per l'equilibrio e la tolleranza, così, si riduce sempre di più, come anche lo Stato laico corre sempre più il rischio di essere fagocitato ora dai fautori dell'ateismo di Stato, ora dai teorici dello Stato confessionale.

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