La legge è uguale per tutti? Può essere prevista per una certa categoria di persone una sanzione aggiuntiva per un illecito commesso dovuta unicamente alla loro condizione personale? I due quesiti ci portano in Svizzera, dove un referendum dovrà stabilire se, in caso di reati gravi e frodi ai danni di enti pubblici e previdenziali (ovvero evasione), sia applicabile l'espulsione automatica dello straniero.
La consultazione popolare è promossa dal partito di estrema destra xenofoba e, secondo un sondaggio, il sì sarebbe in netto vantaggio. Scontato, visto che stiamo parlando dello stesso popolo che proibì la costruzione di minareti nel territorio nazionale.
E' indiscusso che l'idea abbia il proprio fascino: come può pretendere di rimanere ospite in un paese una persona che ha infranto le sue leggi e che ha dimostrato di non sapersi integrare nel vivere civile? Meglio cacciare immediatamente, per far capire che la Svizzera non è il paese dell'anarchia, ma una nazione seria che pretende che le regole siano rispettate (se ve lo state chiedendo, sì, stiamo parlando proprio di quella Svizzera che è nella black list del fisco italiano).
Se così fosse, allora il principio della legge uguale per tutti conoscerebbe una vistosa deroga per lo straniero, il quale non solo dovrebbe scontare la pena applicabile anche ai cittadini, ma dovrebbe sopportare anche la (pesantissima) sanzione accessoria dell'espulsione automatica. Insomma, l'esatto contrario di ciò che postula la democrazia liberale sull'uguaglianza davanti al diritto.
L'argomento tipico con cui si difende la correttezza delle espulsioni facili e della mano pesante contro gli stranieri è generalmente il passionalissimo "Ma se avessi subito tu un crimine da parte degli stranieri la penseresti esattamente come noi" (si perdoni l'uso del discorso diretto: è indispensabile per sottolineare la impossibile formulazione in senso oggettivo-razionale dell'enunciato), che rimanda ad una concezione vendicativa del diritto penale: subisco un torto e voglio soddisfazione piena. Resta solo da comprendere perché, invece, chi subisce il crimine da parte di un cittadino svizzero dovrebbe ricevere una "vendetta di Stato" ridotta: è per caso una vittima di secondo ordine?
Assistiamo ancora all'ipocrisia di un certo Occidente (che in realtà, ormai, va inteso come paesi ricchi) che, magnificando la propria storia e i propri principi, rinuncia a proteggerli e valorizzarli pur di non vedere il proprio skyline modificato dai minareti.
Nessun commento:
Posta un commento