L'Inghilterra ha deciso di darsi al politicamente corretto in campo religioso, perché - si dice - non si possono offendere i non credenti o i credenti in religioni minoritarie. L'Inghilterra è quel paese in cui il sovrano deve essere necessariamente di religione anglicana, dove Stato e Chiesa non sono separati, dove una questione d'indipendenza, quella dell'Irlanda del Nord, si è tinta di connotati religiosi e dove ogni 5 novembre si festeggia la morte del "papista" Guy Fawkes che aveva congiurato contro la Corona e il Parlamento per via delle persecuzioni subite dai cattolici.
Naturalmente niente di tutto ciò è stato colpito dalla nuova ossessione britannica. Ci si è limitati ad un semplice make up sul Natale che da quest'anno non è più Christmas (letteralmente, Messa di Cristo), ma è White Season, Winter Festival ed altre espressioni religiosamente neutre. Ovviamente la Chiesa anglicana si è scandalizzata, ma è stato il Partito Conservatore stesso a inaugurare l'anno scorso questa tendenza evitando di augurare un buon Natale, ma solo delle buone non meglio determinate feste. Molti consigli comunali hanno optato per questa linea ribattezzando la festa e cancellando ogni riferimento alla religione dagli addobbi.
Se fate una brevissima ricerca su internet, magari digitanto Christmas Winter Festival, trovate immediatamente orde di inglesi infuriati per quello che considerano un attacco alle radici culturali da parte degli immigrati (musulmani, ovviamente) che non vogliono integrarsi nella società locale e pretendono di imporre i loro costumi. Resta solo da capire in quale comunità musulmana si festeggino la Stagione Bianca e le Feste-non-meglio-determinate.
Al contrario è da ricercare appunto nella comunità inglese nativa la ragione della trasformazione del nome della festa: da decenni, ormai, il Natale ha smesso di essere una festa religiosa ed è diventato qualcosa di molto simile alla festa dello shopping, occasione per stare in famiglia, essere allegri senza motivo e dare mostra di buoni sentimenti sdolcinati. Le religioni da sempre vanno e vengono, ma le feste restano cambiando nome.
Dato che non si può incolpare una dinamica sociale interna per questo cambiamento, gli inglesi più conservatori sono pronti a dare la colpa al nemico esterno, più facilmente visibile e capace di mascherare i cambiamenti di un Occidente che ormai non è più cristiano da tempo e che crede solo nella religione del benessere economico. Chiaramente nulla a vedere con le tradizioni dei paesi da cui provengono gli immigrati, i quali poco ci capiranno di queste nuove feste che poi sono la vecchia festa rinnegata.
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