martedì 5 ottobre 2010

Gli insulti di Odifreddi, ovvero del fanatismo

Piergiorgio Odifreddi fa parte di quel gruppo di persone classificabili come intelligenze male indirizzate: è un professore coltissimo, brillante, dall'ottimo eloquio e dalla più che discreta verve, ma che purtroppo si è lasciato contagiare da quella brutta malattia che è il fanatismo. Può sembrare strano che un ateo militante possa definirsi fanatico, visto che nel suo armamentario retorico ci ha fatto fare esperienza di condanne della cecità che provoca la religione esasperata ed elogi della capacità di ragionare su ciò che si pensa; ma, a pensarci bene, quella del fanatico è una categoria formale, applicabile agevolmente a tutti coloro che sostengono un'idea in un certo modo.
Così il matematico coglie l'ennesima occasione per insultare dal proprio blog tutti coloro che non la pensano come lui (comportamento tipico dei fanatici) e dividere la società italiana in due categorie antitetiche (anche questo comportamento tipico dei fanatici), ovvero quelli che sono con lui (i laici) e quelli che sono contro di lui (i cattolici, per definizione immaturi). Ma leggiamo le sue parole.

A parte i sedicenti e ossimorici «cattolici adulti», guidati da Romano Prodi, la quasi totalità dei cattolici, immaturi per definizione, si adeguò infatti ai diktat del cardinal Ruini e dell’allora nuovo papa Benedetto XVI, astenendosi. Con loro si schierò uno sparuto gruppo di altrettanto sedicenti e ossimorici «scienziati» aderenti al Comitato Scienza e Vita, coordinato da Bruno Dallapiccola e Paola Binetti.
La quasi totalità dei laici, compresa ad esempio la Federazione delle Chiese Evangeliche, espressione dei protestanti italiani, seguí invece, senza successo, l’appello alla ragionevolezza dei nostri due premi Nobel per la medicina, Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini. Il che dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che il problema dell’Italia non è la religione, e neppure il Cristianesimo: è soltanto il Cattolicesimo, cosí come lo intendono la Chiesa e il Vaticano.

Intanto da cattolico non posso che osservare che, senza conoscermi, Odifreddi mi ha dato dell'immaturo per definizione, accomunandomi a circa un miliardo e più di abitanti del pianeta, immagino non rientrsanti tutti tra le sue conoscenze. Essere cattolici e in disaccordo con le indicazioni di voto ecclesiastiche, per lui che ragiona per categorie, è talmente incredibile che lo definisce ossimorico.
Proseguendo, non poteva mancare una castroneria politologica sul referendum sulla legge 40, ovvero il riferimento all'astensione. Successe che all'epoca, per chi non lo ricorda, andò a votare all'incirca un quarto degli aventi diritto e di conseguenza mancò il quorum richiesto, ma ciò non basta per affermare che il restante 75% degli italiani rimase a casa unicamente per fare piacere a Ruini: i referendum in Italia non hanno mai conosciuto l'affluenza delle politiche, per cui agli astenuti si dividono tra i fisiologici (gli apolitici, che non vanno mai a votare), i senza speranza (coloro che dubitano che si raggiungerà il quorum, per cui nemmeno si alzano dalla poltrona), gli indifferenti (coloro ai quali il tema non interessa), gli indecisi (che ci sono sempre), i confusi (coloro che non sapevano nemmeno cosa fosse la fecondazione assistita), gli ammalati (stavano a letto, perdoniamoli), i vacanzieri (era una bella domenica di primavera...) e anche gli astenuti politici, che vogliono boicottare il referendum. Non sarebbe costato nulla a Odifreddi pensare a questo particolare (o chiedere a qualcuno di farlo per lui, se proprio necessario) prima di scrivere, ma che importa? L'importante era portare acqua al suo mulino, non dire cose vere!
E' invece da catalogare tra le farse l'eleganza con cui Odifreddi ha collocato tra i buoni, ovvero i laici, l'associazione degli Evangelici italiali. Per lui basta che la si pensi come lui per essere persone sensate, non ha alcuna importanza se la posizione assunta sia dovuta ad un ragionamento, oppure a una moda, una presunta ispirazione divina, una deduzione biblica, mistica, eccetera. Se conoscesse la forma mentis dei protestanti italiani, che sono di ispirazione americana, più che tedesca, allora il matematico saprebbe che è lontana anni luce da quella del cattolico medio e ancor più lontana dalla sua. Provi a confrontare Ratzinger e un qualsiasi pastore sul tema dell'intelligent design...
Infine Odifreddi ripete che il problema italiano è il Cattolicesimo, non il Cristianesimo, dimostrando per l'ennesima volta che a suo parere tutti coloro che non la pensano come lui non sono degli interlocutori, ma un puro e semplice problema, proprio come avrebbero detto Hitler, Stalin, Mao e Mussolini, persone che chiaramente avevano un modo di pensare molto simile a quello del fanatico Odifreddi.


Concluderei con una postilla personale, che è la prova di ciò che ho detto fino ad ora. Personalmente, non condivido né la condanna del Nobel per l'inventore della fecondazione in vitro (una scoperta è eticamente neutra, ciò che conta sono le sue applicazioni), né la posizione della Chiesa sul referendum sulla legge 40. Ma secondo Odifreddi io, in quanto parte della Chiesa (l'insieme dei credenti) sono un problema. Spero non da eliminare...

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