A partire da lunedì 18 scatteranno le sanzioni aziendali contro Michele Santoro e Annozero, che saranno spenti e censurati per ordine del direttore generale della RAI Masi, uomo forte di Berlusconi-Cesare nel servizio pubblico radiotelevisivo. Salteranno due puntate del programma per via di un presunto uso da parte del giornalista dei mezzi televisivi per fini personali, consistente nel suo discorso in apertura della prima puntata della stagione (qui il video).
Non è il primo tentativo di far chiudere la trasmissione (ricordo che Berlusconi mobilità la P3 per farlo, come rivelano le indagini della Procura di Trani), nè di sabotarla (Travaglio e Vauro sono senza contratto, per cui la loro presenza in studio è gratuita). Certamente adesso Masi, sottoposto ad infinite pressioni da parte del Cavaliere, farò di tutto per lanciare l'offensiva definitiva. Secondo Il Fatto, la sua poltrona sarebbe stata messa in discussione in caso di fallimento nell'operazione.
Protestano i due impotenti consiglieri d'amministrazione d'opposizione Rizzo Nervo e Van Straten (ho scoperto oggi soltanto i loro nomi...), come anche il quasi altrettanto impotente presidente di garanzia Garimberti, che non potrà fare assolutamente nulla per cambiare l'andamento delle cose. Ci si deve soltanto domandare se abbia ancora senso per personalità non allineate accettare la carica di presidenti della Rai, visto che il loro compito da quel momento in poi sarà inevitabilmente quello di portare avanti e sugellare la volontà del Biscione e dei suoi sgherri.
I Finiani, tuttavia, sono critici con la scelta e loro possono contare su un quasi compagno all'interno del CdA, Rositano, il quale pure sembra che si opporrà a Masi in un'eventuale "persecuzione" ulteriore di Santoro. Sempre secondo Il Fatto, anche altri consiglieri di centrodestra potrebbero in questa occasione non seguire la linea berlusconiana di lotta senza quartiere ad Annozero. Ma, è notorio, se Cesare si dovesse voler imporre in una materia così cruciale per lui nessuno potrebbe avere la voglia di resistergli.
I tentacoli di Berlusconi nei media, infatti, si stanno rendendo sempre più pervasivi: Carlo Freccero è stato esautorato da Rai 4, le intercettazioni di Porro ci hanno fatto sapere che per suo volere è stato imposto Riotta direttore de Il Sole 24 Ore, Minzolini compare sempre più frequentemente in video per difendere il padrone e, secondo i rilevamenti del minutaggio offerto dai telegiornali ai politici, il premier da solo riceve più spazio di tutte le opposizioni messe insieme.
Secondo molti analisti il berlusconismo sarebbe al tramonto. Personalmente ci credo poco, ma, anche se così fosse, l'ultimo colpo di coda del Caimano potrebbe essere formidabile e pericoloso. In ogni caso, abbassare la guardia per il livello di democrazia in Italia proprio adesso potrebbe rivelarsi un vero boomerang per tutti.
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