mercoledì 25 agosto 2010

Gli illuministi e l'istruzione delle masse

Una breve rassegna di frasi, citate in Ariès, 1960-1975 (in Italia Padri e Figli nell'Europa medievale e moderna, Laterza), su come gli illuministi intendessero il traghettamento delle folle fuori dall'ignoranza e dalla superstizione, uno stimolo per capire che non sempre chi si spaccia per illuminato e razionale desidera davvero che anche gli altri possano raggiungere questo traguardo. Una piccola testimonianza per capire che anche la Ragione, come tutte le altre cose, può legittimare qualsiasi cosa, anche la più ridicola.



Le Chalotais (Essai d'éducation nationale, 1763)

Non ci sono forse troppi scrivani [maestri-scrivani, che tengono scuola], troppe accademie, troppi collegi? Un tempo era difficile sapere per mancanza di libri. Ora è l'abbondanza di libri a impedire di sapere... Mai ci sono stati tanti studenti in un Regno in cui la gente lamenta la denatalità [in realtà la popolazione, lungi dal diminuire, aumentava]. Anche il popolo vuole studiare; agricoltori, artigiani mandano i figli nei collegi delle piccole città dove la vita costa poco, e quando hanno fatto cattivi studi, imparano il disprezzo per la professione paterna, si buttano ai chiostri. allo stato ecclesiastico; si impegano nei tribunali.

I Fratelli della Dottrina Cristiana (che si dicono Ignorantelli) sono venuti fuori per finire di rovinare tutto. Insegnano a leggere e scrivere a persone che avrebbero dovuto solo imparare a disegnare e a maneggiare pialla e lima, ma che non vogliono più saperne. Sono rivali e successori dei Gesuiti. Per il bene della società, le cognizioni del popolo non devono andare oltre i suoi mestieri.



Voltaire


[In risposta a qui sopra]
Vi ringrazio per aver condannato lo studio nei lavoratori agricoli. Io che coltivo la terra mi rivolgo a voi per avere dei lavoratori, non dei chierici tonsurati.
E' opportuno che il popolo sia guidato, non istruito. Non ne è degno. [19/3/1766]

Mi pare necessario che ci siano dei pezzenti ignoranti. [1/4/1766]


Verlac, 1759

Le capanne, i gruppi casolari, i borghi, i villaggi, nei due mesi di vacanza risuonano solo di questo grido: mandate i vostri figli in collegio.

[Come arginare] questo torrente educativo che sommerge tante capanne, che spopola tante campagne, che produce tanti ciarlatani, tanti intriganti, invidiosi, fanatici e scontenti di ogni genere; che semina confusione in tutti i ceti?

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