Grazie ad un accordo tra D'Alema e Casini Marcello Vietti, dell'UDC, è stato eletto membro "laico" del CSM. Ma chi è Marcello Vietti?
Vietti è membro storico dei neo-democristiani di Casini, è stato sottosegretario alla Giustizia del secondo governo Berlusconi, sotto il dicasterio drl leghista Roberto Castelli. Si è sempre distinto, ma purtroppo in negativo: le sue posizioni omofobe e la tolleranza zero per i tossicodipendenti e la sua militanza nel partito trasversale dei clericali si sono affiancate alla sua complicità verso il Presidente del Consiglio e le sue continue richieste al Parlamento di leggi-vergogna. All'attivo, per esempio, può vantare la firma della famosa depenalizzazione del falso in bilancio che permise a Napoleone jr di essere assolto nel processo All Iberian perché "il fatto non costituisce più reato", ovvero l'imputato ha deciso che non è più sbagliato truccare i bilanci. Poi nel 2004, dopo gli scandali finanziari nostrani, a chi gli domandò se non fosse il caso di reinserire il reato a garanzia dei risparmiatori, lui candidamente rispose che fare ciò avrebbe dato forza al sospetto che effettivamente quella fosse stata una legge ad personam...
Poi, in "opposizione", ha donato al paese un'altra perla di servilismo, in tema di legge sul legittimo impedimento. Presentò infatti un emendamento che avrebbe potuto trasformare un provvedimento di difesa per tutti i membri del CdM in un provvedimento che avrebbe tutelato il solo Presidente del Consiglio, beneficiario unico dello scudo. Geniale, no?
Adesso, con quest'ultimo inciucione, le opposizioni si sono messe d'accordo nella scelta di Vietti come membro del CSM, con lo scopo dichiarato di farne il vicepresidente (il presidente, ricordo, è Napolitano come Capo dello Stato). Pd, UdC e PdL, dunque, si sono federati in una sorta di partito dell'impunità, del sabotaggio della macchina della giustizia. I secondi due hanno poco da perdere: i loro elettori scondinzolano quando dimostrano di infischiarsene della legge. Ma il Pd? Il Pd cerca per l'ennesima volta il suicidio politico.
C'è ancora una speranza, però: il CSM potrebbe pur sempre non eleggere Vietti proprio vicepresidente.
E' complicato, ma se i membri togati non saranno contaminati da P3 e altri impicci, allora forse è ancora possibile fare qualcosa.
QUI, però, troviamo un APPELLO per chiedere al CSM di non fare questa scelta folle.
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