La Chiesa serra i ranghi contro il dilagare del crimine di pedofilia tra i suoi membri ordinati e lo fa con una stretta sia di diritto sostanziale sia di procedure processuali. Per prima cosa, si è creato un rito abbreviato per gli accusati di questo tipo di fatti, in modo che la verità sia più rapida da accertare e la giustizia civile non sia costretta ad intervenire solo molti anni dopo i fatti. Poi si sono allungati i tempi di prescrizione, per poter reprimere anche gli abusi più lontani nel tempo e che, per la delicatezza delle situazioni soggettive, hanno trovato testimoni disposti a parlare solo dopo molti anni: la mente di un minore vittima di pedofilia è comunque devastata e spesso e volentieri si sono registrati casi di plagi. Le pene, infine, sono state più severe e severissimo sarà anche il trattamento riservato a chi solo deterrà materiale pedopornografico.
Ma il grosso della riforma è un altro e sta nel modo in cui sarà condotto il processo canonico. Tradizionalmente la giustizia ecclesiastica è stata sempre impostata sul modello penitenziario, dove l'obiettivo era quello di redimere le anime, non quello di punire i crimini. Così, come in confessione, il segreto degli atti è sempre stato assoluto e solo chierici hanno sempre potuto giudicare i chierici. Ma adesso il sistema cambierà radicalmente con l'introduzione di laici negli organi giudicanti e con la possibilità di istituire collaborazioni tra la giustizia ecclesiastica e quella civile dello Stato, per reprimere al meglio i crimini e garantire le vittime.
E in questo clima di riforme che fanno i gruppi e gruppetti cattolico-fondamentalisti, i giornali come Il Foglio che non credono in Dio, ma nel cardinale Bagnasco, gli atei devoti e i politici "cattolici" che non fanno la comunione la domenica? Ovviamente continuano a sostenere che è in atto una cospirazione contro la Chiesa, che il problema pedofilia è stato gonfiato e che le magistrature del mondo intero sono giacobine e stanno ingiustamente perseguitando la Chiesa.
Così, mentre ancora una volta la Chiesa cerca - con fatica - di rinnovarsi e di ripulirsi, sono sempre all'opera e attivissimi tutti quei gruppi che sguazzano nella situazione attuale o (forse peggio) che per fanatismo non vogliono e non riescono a vedere ciò che anche il Papa stesso ormai vede e ritiene assolutamente alla luce del sole.
Cattolici e atei che, come al solito, sono più papisti del Papa.
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