Dopo lo scandalo della moglie di Bossi e della sua scuola di Bosina, che ha ricevuto 800 000 euro di contributi pubblici da Roma Ladrona mentre gli istituti statali subivano la mannaia dei tagli indiscriminati di Tremonti, ecco una nuova notizia dalla galassia dell'«istruzione» leghista.
Il comune di Adro (BS), già famoso per le taglie di 500 euro messe sulla testa dei clandestini e per lo scandalo della mensa negata ai bambini che non la pagavano (perché non potevano), ha inaugurato un nuovo polo scolastico elementare intitolato a Gianfranco Miglio, ideologo del Carroccio. Oltre alla dedica, però, questo istituto ha anche altre peculiarità, prima tra tutte la presenza del Sole delle Alpi (il simbolo del partito leghista) stampigliato un po' ovunque, nonostante l'edificio sia pubblico, ovvero di tutti, siano o meno leghisti.
Il sindaco si difende, dicendo che il simbolo in questione non sarebbe un riferimento al partito a cui appartiene, ma unicamente un retaggio della storia locale, di cui lo ritiene indiscutibilmente patrimonio. Il suo significato politico, afferma, dovrebbe essere assolutamente secondario.
Giustificazione abbastanza grottesca, come è grottesca la presenza ossessiva del Sole delle Alpi (utilizzato perfino al posto del carattere di stampa "O" in tutte le scritte...), perfino più abusato dei fasci littori degli edifici pubblici nel Ventennio, altri simboli partitici spacciati da chi li imponeva per culturali. E proprio di questo possiamo parlare, di un'occupazione di tipo fascista di una scuola da parte dei politici al governo, di un'invasione simbolico-ideologica che mira ad abituare le giovani menti degli scolari al nuovo partito egemonico, farlo diventare una presenza familiare, quanto Topolino o la Coca-Cola.
Non è la prima volta che si riscontrano analogie tra Lega e Fascismo, a partire dalla retorica volgare ed esaltante di una patria (nel caso leghista inesistene) rappresentata come in costante pericolo, attaccata da nemici interni ed esterni, stretta tra i comunisti e i capitalisti che la stritolano e le tolgono la pace sociale. La stessa visione corporativa della società (conciliazione degli interessi padronali e operai), l'odio professato verso la "vecchia politica", ora in crisi di rappresentanza profonda, gli slogan come "tutti corrotti tranne noi" e il disprezzo per le regole del mondo liberale, viste solo come un ostacolo al fare dell'uomo padano/fascista, sono chiari retaggi littori del Carroccio.
Ugualmente fascista è l'anticristianesimo cristianista di coloro che non esitano a dare dell'imam all'arcivescovo Tettamanzi e poi utilizzano la croce come una bandiera non religiosa (come è e deve essere), ma "culturale" (se si può parlare di cultura riguardo al leghismo). Si negano i valori che il Cristianesimo promuove, propagandandone altri ad essi antitetici, ma si vogliono preti e chiese perché parte della "scenografia" delle nostre città.
Nella scuola di Adro, a questo proposito, il Crocifisso in aula sarà attaccato con delle viti per essere inamovibile: probabilmente si vuole evitare che scenda e se ne vada, disgustato da questa becera prepotenza leghista.
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